Luglio 14, 2023 Come prepararsi per un criotrasferimento? Ciclo naturale o medicato? La vitrificazione degli embrioni è una tecnica ampiamente utilizzata nel laboratorio di riproduzione assistita. Consiste nel congelare tutti gli embrioni o gli avanzi di buona qualità dopo un trasferimento fresco, per un utilizzo successivo. Questi embrioni possono provenire da un ciclo di fecondazione in vitro con ovuli propri o da una donazione. Questa tecnica è utile sia per le coppie che hanno annullato il trasferimento fresco, che non hanno avuto una gravidanza nel ciclo fresco o che desiderano una seconda gestazione. La preparazione per un ciclo di criotrasferimento può essere affrontata in due modi: • Seguendo il ciclo naturale della paziente (se ha cicli regolari). • Effettuando una preparazione endometriale medicata. Preparazione con ciclo naturale In questo tipo di protocollo, vengono effettuati regolari controlli ecografici (CF) durante il ciclo mestruale in cui si desidera effettuare il trasferimento embrionale. Questi controlli possono essere accompagnati da controlli ormonali nel sangue (estrogeni, progesterone e, occasionalmente, luteotropina). Si cercherà la fase peri-ovulatoria, cioè prossima all’ovulazione: follicolo dominante con un diametro maggiore o uguale a 17 mm, endometrio tristrato con uno spessore compreso tra 8 e 15 mm e livelli ormonali adeguati. Una volta trovate le condizioni adeguate prima dell’ovulazione spontanea e per controllare meglio la finestra di impianto, sarebbe consigliabile indurre l’ovulazione con una dose di coriogonadotropina umana (HCG). Scongelamento e trasferimento embrionale A 36-48 ore dalla somministrazione di HCG, sarà il giorno dell’ovulazione, quindi si considera il giorno 0. In questo giorno o il successivo, la paziente inizia il supporto luteo con progesterone a basse dosi, poiché ha già una secrezione endogena, da parte del corpo luteo. Il progesterone può essere somministrato per via vaginale, sottocutanea o intramuscolare. Successivamente vengono calcolati i giorni di maturazione endometriale fino alla finestra di impianto, a partire dal giorno 0, in base ai giorni di vita in cui gli embrioni sono stati congelati o vitrificati. In questo modo verrà programmata la data del criotrasferimento. La procedura di criotrasferimento non differisce da quella già spiegata nel post del trasferimento embrionale. Il giorno del criotrasferimento o qualche giorno prima, a seconda del piano di scongelamento, si procederà alla descongelazione degli embrioni e si controllerà la loro sopravvivenza e sviluppo nel laboratorio di embriologia. Dopo 10-14 giorni dal criotrasferimento embrionale, è possibile effettuare un test di gravidanza per verificare se si è iniziata una gravidanza. La conferma avverrà mediante una ecografia 15 giorni dopo il test di gravidanza. In caso di gravidanza, si consiglia di continuare il trattamento di supporto luteo con progesterone fino a quando il ginecologo lo riterrà opportuno. Preparazione con ciclo medicato In questo protocollo è necessario prima bloccare la funzione ovarica e successivamente preparare l’endometrio. Blocco della funzione ovarica Se la paziente ha cicli regolari, si può optare per l’inibizione ipofisaria nel ciclo precedente alla preparazione endometriale. In questo caso si previene un’eventuale attività ovarica nel ciclo successivo che potrebbe alterare la receptività endometriale. Non è indispensabile ma consigliabile. Tale inibizione potrebbe essere effettuata somministrando un agonista della GnRH (GnRHa) dalla fase mesoluteale del ciclo precedente, o un antagonista della GnRH (GnRHant) nello stesso ciclo, in caso di attività ovarica. Nel caso del GnRHa, può essere usata una singola dose di preparato depot per via sottocutanea o intramuscolare, o dosi giornaliere sottocutanee o anche intranasali. Nel caso del GnRHant, si tratterebbe di dosi giornaliere sottocutanee, in caso di rilevamento di attività ovarica. Se la paziente ha cicli irregolari, si può coordinare l’assunzione di pillole anticoncezionali per regolare il ciclo con la somministrazione dell’analogo della GnRH. Preparazione endometriale La preparazione inizia tra il primo e il terzo giorno del ciclo successivo. Viene utilizzato l’estradiolo. Questo può essere somministrato per via orale o transdermica. Può essere somministrato con dosi progressive o fisse a seconda del tipo di protocollo. Tra il 12° e il 14° giorno di preparazione endometriale, è possibile programmare un’ecografia transvaginale per misurare principalmente lo spessore e l’ecostruttura dell’endometrio. Le informazioni possono essere integrate con un’analisi del sangue per determinare i livelli ormonali (estrogeni +/- progesterone). Lo spessore endometriale adeguato dovrebbe essere compreso tra 8 e 15 mm, anche se un minimo di 6 mm è accettabile. L’ecostruttura dovrebbe essere tristrato. Scongelamento e trasferimento embrionale Successivamente vengono calcolati i giorni di maturazione endometriale fino alla finestra di impianto, a partire dal giorno 0, che è il giorno in cui si decide di iniziare la somministrazione di progesterone a dosi medie-alte. In questo caso, è possibile programmare la data del criotrasferimento a discrezione della paziente o del programma, poiché è possibile spostare il giorno di inizio del progesterone. Il progesterone può essere somministrato per via vaginale, sottocutanea o intramuscolare. Gli embrioni vengono scongelati di solito lo stesso giorno del trasferimento o nei giorni precedenti (a seconda dello stadio di congelamento) e vengono trasferiti dopo aver confermato la loro sopravvivenza e vitalità. La procedura di criotrasferimento non differisce da quella già spiegata nel post del trasferimento embrionale. A 10-14 giorni dal criotrasferimento embrionale è possibile effettuare un test di gravidanza per verificare se è iniziata una gravidanza. La conferma avverrà mediante una ecografia 15 giorni dopo il test di gravidanza. In caso di gravidanza, si consiglia di continuare il trattamento di supporto luteo con progesterone fino a quando il ginecologo lo riterrà opportuno. Dra. Carmen Márquez Guevara Direttore del Laboratorio